Il mare del nord non è percorribile tutto l’anno e i due Paesi vogliono aumentare gli investimenti per sviluppare flotte capaci di farlo, sfruttando anche i vantaggi che arrivano dal riscaldamento globale
La Russia e la Cina accelerano sullo sviluppo della rotta artica, la rotta del nord nel mare Artico che potrebbe quasi dimezzare i tempi di percorrenza tra Asia ed Europa, dando così un fortissimo impulso al commercio. Mosca spera che la Northern Sea Route (Nsr), che in inverno è di difficile percorrenza essendo il mare ghiacciato, diventi una rotta di navigazione per tutto l’anno, grazie allo sviluppo di flotte di rompighiaccio ma anche grazie al riscaldamento globale che rende possibile far transitare le navi in acque che prima erano percorribili solo in estate.
L’obiettivo è anche aprire rotte commerciali alternative a quelle tradizionali, come quella del Mar Rosso, in cui c’è il dominio della marina statunitense. E la situazione climatica ma anche geopolitica potrebbero giocare a favore di Mosca in un momento in cui nel canale di Panama la siccità eccezionale è causa di grave rallentamento del traffico mercantile, mentre in quello di Suez la pirateria degli Houthi sta riducendo passaggi di mercantili occidentali.
L’incontro tra i due premier
Il premier cinese Li Qiang questa settimana è stato a Mosca dove ha firmato con il suo omologo russo, Mikhail Mishustin, un comunicato congiunto in cui i due concordano di sviluppare le rotte di navigazione nell’Artico in base a un’intesa raggiunta a maggio a Pechino tra i presidenti dei due Paesi. Come spiega il South China Morning Post, l’impegno fa parte di un piano più ampio che prevede il consolidamento delle partnership tradizionali nella produzione di petrolio e gas e lo sviluppo della cooperazione in settori emergenti come la scienza e la tecnologia e l’economia digitale.
L’accordo di Rosatom
A giugno l’agenzia nucleare statale Rosatom aveva già firmato un accordo con una compagnia di navigazione cinese, la Hainan Yangpu NewNew Shipping, per la progettazione e la costruzione di nuove navi portacontainer di classe ghiaccio per la Northern Sea Route. Firmato in occasione del Forum economico internazionale di San Pietroburgo, l’accordo punta ad ampliare l’attività esistente di NewNew lungo la rotta, che comprendeva sette viaggi nel 2023 e che si prevede salirà a 12 nel 2024. L’agenzia russa ha detto di aspettarsi un flusso di merci record di tre milioni di tonnellate attraverso la Nsr nel 2024, ma di puntare a 50 milioni di tonnellate di merci trasportate sulla rotta con il nuovo accordo.
La Rotta
Come spiega l’analista Emanuel Pietrobon su Valdai, l’Artico è l’attuale fonte di origine di quasi un decimo del petrolio e di un quarto del gas naturale mondiale, e la maggior parte dei suoi tesori potrebbero non essere stati ancora scoperti. Sotto il permafrost russo ci sarebbero più di 35.700 miliardi di metri cubi di gas naturale e più di 2.300 milioni di tinnellate di petrolio e condensato. Questi numeri spiegano perché la Russia è profondamente interessata a sviluppare l’Artico e a trarre il massimo vantaggio dai cambiamenti climatici. L’Artico contribuisce attualmente a circa il 20% del Pil di Mosca e al 22% delle sue esportazioni globali, ma la sua importanza per l’economia nazionale crescerà di pari passo con l’aumento delle temperature.
Risposta alle sanzioni
L’aumento dell’attività lungo la rotta rafforzerebbe la posizione della Russia nel settore marittimo, dopo che le compagnie di navigazione europee hanno per lo più tagliato i ponti con gli operatori russi in seguito all’invasione dell’Ucraina nel 2022. Il comunicato congiunto firmato da Li Qiang e Mikhail Mishustin sottolinea che “il consolidamento delle relazioni Cina-Russia è una scelta strategica fatta da entrambe le parti sulla base degli ampi interessi fondamentali comuni dei due Paesi e dei loro popoli, e non è influenzato dai cambiamenti della situazione internazionale”. L’incontro è avvenuto mentre sia la Cina che la Russia cercano di rendere le loro economie più resistenti di fronte alle pressioni occidentali sulla crescente influenza internazionale di Pechino e sull’invasione russa dell’Ucraina.
La Russia ha chiesto aiuto alla Cina per contribuire allo sviluppo di una rotta marittima artica che potrebbe ridurre di quasi la metà i tempi di trasporto verso l’Asia, dato che l’economia colpita dalle sanzioni continua a fare grande affidamento sui suoi partner commerciali asiatici, Cina e India innanzitutto. Pechino ha mantenuto stretti legami commerciali con Mosca durante la guerra e diverse aziende cinesi sono state sanzionate dagli Stati Uniti e dall’Europa per il presunto trasferimento di beni a doppio uso che hanno rafforzato la base di difesa della Russia. Entrambe le parti hanno condannato le sanzioni “unilaterali” e hanno promesso di espandere l’uso reciproco delle proprie valute negli scambi commerciali, che si attesta al 95% delle transazioni.