Si tratta di una convenzione promossa dal Consiglio d’Europa e che si affianca all’IA Act rece temente approvato dall’Unione europea
L’Unione europea ha sottoscritto il primo trattato internazionale giuridicamente vincolante sull’Intelligenza artificiale. Si tratta di una convenzione promossa dal Consiglio d’Europa, a cui hanno aderito, tra gli altri, anche gli Stati Uniti e il Regno Unito. La Convenzione prevede un approccio comune per garantire che i sistemi di IA siano compatibili con i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto, consentendo al contempo innovazione e fiducia da parte dei cittadini.
I firmatari
Il testo include una serie di concetti chiave presenti anche nella normativa europea sull’IA, come l’approccio basato sul rischio, la trasparenza dei contenuti generati da questa tecnologia, gli obblighi di documentazione dettagliata per i sistemi identificati come ad alto rischio con la possibilità di introdurre divieti per quelli considerati una chiara minaccia ai diritti fondamentali.
Oltre a Ue, Usa e Regno Unito hanno aderito anche il Canada, il Messico, il Giappone, Israele, l’Australia, l’Argentina, il Perù, l’Uruguay, Costa Rica e il Vaticano. “Questa Convenzione è un passo importante per garantire che queste nuove tecnologie possano essere sfruttate senza erodere i nostri valori più antichi, come i diritti umani e lo Stato di diritto”, ha dichiarato in un comunicato il ministro britannico della Giustizia, Shabana Mahmood.
La Convenzione sull’IA si concentra principalmente sulla protezione dei diritti umani delle persone colpite dai sistemi di IA ed è separata dalla direttiva Ue, l’IA Act, entrata in vigore il mese scorso. Il Consiglio d’Europa, fondato nel 1949, è un’organizzazione internazionale distinta dall’Unione europea con il mandato di salvaguardare i diritti umani: ne fanno parte 46 Paesi, tra cui tutti i 27 Stati membri dell’Ue.
La stesura del testo
Nel 2019 un comitato ad hoc ha iniziato a esaminare la fattibilità di una convenzione quadro sull’intelligenza artificiale e nel 2022 è stato costituito un Comitato sull’intelligenza artificiale che ha redatto e negoziato il testo. I firmatari possono scegliere di adottare o mantenere misure legislative, amministrative o di altro tipo per dare attuazione alle disposizioni.
Per Francesca Fanucci, esperta legale dell’Ecnl (European Centerfor Not-for-Profit Law Stichting) che ha contribuito al processo di stesura del trattato insieme ad altri gruppi della società civile, ha l’accordo sarebbe stato “annacquato” in un ampio insieme di principi. “La formulazione dei principi e degli obblighi in questa convenzione è così ampia e piena di caveat da sollevare seri interrogativi sulla loro certezza giuridica e sull’effettiva applicabilità”, ha dichiarato Fanucci alla Reuters, evidenziando come difetti le esenzioni sui sistemi di IA utilizzati per scopi di sicurezza nazionale e il controllo limitato delle aziende private rispetto al settore pubblico.