Aumento del gas in Italia: impatto del ritorno dell’Iva e dei costi, e come si modifica la bolletta. Per ogni auto nuova si acquistano due usate.

17.06.2025 12:55
Aumento del gas in Italia: impatto del ritorno dell'Iva e dei costi, e come si modifica la bolletta. Per ogni auto nuova si acquistano due usate.
Gas più caro in Italia, pesa il ritorno di Iva e oneri: come cambia la bolletta

Nel 2024, gli utenti domestici italiani hanno subito un aumento del prezzo medio del gas naturale del 15,1% rispetto all’anno precedente. Questo dato colloca l’Italia sopra la media dell’area euro, che ha visto un incremento di solo il 5,3%, rappresentando un’inversione rispetto al 2023, quando l’Italia mostrava un differenziale negativo dell’8,3%. La spiegazione di questo incremento è fornita dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), che ha presentato la relazione annuale alla Camera, sottolineando il ruolo determinante della cessazione delle misure straordinarie adottate durante la crisi energetica, inclusa la reintroduzione dell’Iva ordinaria e degli oneri di sistema, che ha inciso significativamente sul costo finale, riporta Attuale.

In un contesto globale, la domanda di gas è aumentata del 2,8%, soprattutto grazie all’area Asia-Pacifico, mentre l’offerta ha mostrato una crescita più moderata, pari all’1,4%. Gli stoccaggi europei hanno chiuso la stagione fredda 2024-2025 con riserve inferiori del 34% rispetto al 59% dell’anno precedente. In Italia, nonostante un leggero incremento dei consumi di gas (+0,3 miliardi di metri cubi), le importazioni sono diminuite del 3,3%, con l’Algeria che continua a essere il principale fornitore, ma con volumi in calo. Anche la produzione interna ha registrato un calo del 4,1%.

“L’incertezza è la cifra che caratterizza questo periodo storico”, ha dichiarato Stefano Besseghini, presidente dell’Arera. Ha evidenziato che, oltre alle dinamiche di mercato, la questione del cambiamento climatico gioca un ruolo cruciale nelle scelte energetiche. “Siamo stati costretti a procedere nella transizione energetica verso sistemi più ecologici, nonostante la mancanza di tecnologie adeguate e per la volontà politica chiara”, ha osservato.

Per quanto riguarda l’energia elettrica, il prezzo in Italia ha mostrato una delle riduzioni più significative con un calo del 8%, dopo un 2023 caratterizzato da forti rialzi. Tuttavia, questa diminuzione dei costi è stata parzialmente annullata da un aumento del 28% delle componenti fiscali e parafiscali. “I costi finali per le famiglie italiane continuano a essere gravati da oneri e tasse che, con il loro incremento del 28%, hanno cancellato i benefici derivanti dalla riduzione dei costi energetici e delle spese di rete,” ha commentato Besseghini. A livello internazionale, l’aliquota fiscale italiana risulta la più alta, superando quella della Francia (+51%), della Spagna (+36%) e della media dell’area euro (+18%).

La domanda di elettricità è aumentata del 2,3%, guidata principalmente dal settore civile e dai servizi, mentre l’industria segna una leggera flessione (-0,5%). Le fonti rinnovabili hanno rappresentato il 42,7% della produzione nazionale, con un significativo aumento dell’idroelettrico (+30,2%).

Besseghini ha annunciato importanti cambiamenti in arrivo. “Dal primo luglio 2025, la bolletta dell’energia elettrica e del gas naturale in Italia subirà una profonda riforma, per semplificare il rapporto tra cittadini e mercato energetico”, ha spiegato. “Ogni fornitore sarà obbligato a pubblicare chiaramente le condizioni economiche delle proprie offerte, accompagnate da un codice identificativo e dalla scheda sintetica prevista dalla normativa”.

In merito al nucleare, recentemente riemerso nel dibattito pubblico, Besseghini ha affermato: “Il governo ha fatto bene a riaccendere il confronto sulla tecnologia nucleare. Un Paese industrializzato come l’Italia non può permettersi di non avere un quadro normativo favorevole allo sviluppo di soluzioni innovative”.

Sul fronte sociale, il presidente ha evidenziato i risultati dei bonus energia. “Nel 2024, sono stati assegnati automaticamente circa 2,8 milioni di bonus sociali per l’energia elettrica e 1,7 milioni per il gas. Prosegue inoltre l’implementazione del bonus sociale idrico, che ha già raggiunto quasi due milioni di famiglie, quadruplicando il numero dei beneficiari”, ha dichiarato. Inoltre, “una novità significativa è stata l’introduzione del ‘bonus rifiuti’, che prevede uno sconto del 25% sulla Tari per le famiglie in difficoltà”.

Infine, un punto cruciale riguarda la struttura dei mercati: “È fondamentale riflettere sulla possibilità di disaccoppiare la remunerazione del mercato elettrico tra le fonti con e senza costi marginali, per garantire che due fonti che offrono lo stesso prodotto possano avere prezzi differenti”.

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