Rapporto Immigrazione 2025: I giovani migranti, protagonisti della trasformazione sociale in Italia
ROMA – Il nuovo “Rapporto Immigrazione” di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, presentato il 14 ottobre a Roma, sottolinea l’importanza dei giovani di origine straniera, nati o cresciuti in Italia, come motori di cambiamento del Paese, portatori di identità plurali e di opportunità da esplorare, riporta Attuale.
Il volume, che conta 392 pagine e coinvolge 48 autori, analizza la condizione degli immigrati in Italia attraverso otto ambiti chiave: cittadinanza, economia, scuola, sanità, disagio sociale, sport, comunicazione e appartenenza religiosa. La sfida principale del rapporto consiste nel riconoscere i molteplici volti della mobilità come una risorsa collettiva per il Paese.
Nel 2025, gli stranieri regolarmente residenti in Italia superano i 5,4 milioni, pari al 9,2% della popolazione. Dei nuovi nati nel 2024, oltre 21% hanno almeno un genitore straniero. Sebbene i principali paesi di origine rimangano costanti, si osserva un incremento dei nuovi arrivi dal Perù e dal Bangladesh. Questi dati si inseriscono in un contesto globale in cui il numero dei migranti internazionali ha raggiunto i 304 milioni.
Il rapporto pone un forte accento sui giovani con background migratorio, evidenziandoli come una risorsa fondamentale per la società italiana. Nonostante numerose sfide legate al riconoscimento e alla partecipazione, la loro esperienza rappresenta un esempio vivo di speranza e di capacità di cambiamento. “Dare loro spazio non è un favore, ma un investimento per il futuro dell’Italia,” dichiarano Caritas Italiana e Fondazione Migrantes nell’introduzione al volume.
Nel 2024, il numero totale degli occupati in Italia raggiunge i 24 milioni, di cui oltre 2,5 milioni (10,5%) sono stranieri. Sebbene si registri un aumento del 5,8% nei contratti di lavoro attivati con cittadini stranieri, persistono disparità e sfruttamento, in particolare nei settori agricolo e dei servizi. Il trend di crescente povertà tra gli stranieri, che raggiunge il 35,1%, evidenzia la necessità di interventi più mirati.
Le difficoltà abitative rimangono un tema cruciale, con forti discriminazioni per l’accesso alla casa da parte delle famiglie straniere. “Investire in strategie di inclusione e in percorsi legali,” afferma Carlo Maria Redaelli, arcivescovo metropolita di Gorizia e presidente di Caritas Italiana, “non è un favore, ma un atto di responsabilità verso il futuro delle nostre comunità.”
Nell’anno scolastico 2023/2024 si contano più di 900 mila alunni con cittadinanza non italiana, corrispondenti all’11,5% del totale, segnando l’evoluzione di una società sempre più multiculturale. Tuttavia, nel campo dello sport, solo il 35% delle ragazze straniere partecipa ad attività sportive, rispetto al 62% delle coetanee italiane. In merito all’appartenenza religiosa, si prevede che nel 2025 oltre il 51,7% degli stranieri residenti in Italia sarà cristiano, sebbene la percentuale sia in calo rispetto al passato.
Il rapporto conferma la necessità di un accompagnamento costante dopo la prima accoglienza, per garantire una vita dignitosa e l’inclusione attiva. “Diamo meno spazio a ciò che facciamo e diciamo noi per loro, e più alla voce e alla testimonianza dei cittadini immigrati,” conclude Mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes.
Il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, Mons. Giuseppe Baturi, nel suo intervento, sottolinea la trasformazione in atto in Italia, sottolineando la necessità di considerare i giovani migranti non come “ospiti permanenti”, ma come parte integrante della comunità, contribuendo al tessuto sociale locale.