L’altro torturatore libico al-Kikli torna in Italia: in visita a un ministro in un ospedale a Roma

21.03.2025
L'altro torturatore libico al-Kikli torna in Italia: in visita a un ministro in un ospedale a Roma
L'altro torturatore libico al-Kikli torna in Italia: in visita a un ministro in un ospedale a Roma

Non c’è solo Almasri tra i torturatori libici transitati in Italia: Abdel Ghani al-Kikli, meglio noto come Gheniwa (o Gnewa) si troverebbe attualmente a Roma, in visita al ministro libico degli Affari Interni Adel Jumaa Amer, che a febbraio era rimasto ferito in un attentato ed è stato trasferito in Italia per ricevere cure.

L’indiscrezione, ripresa da Repubblica, è stata diffusa dal dissidente libico Husam El Gomati (tra gli spiati del caso Paragon), che ha pubblicato una foto di al-Kikli in visita al ministro in quello che viene indicato come l’European Hospital nel quartiere Eur della capitale.

Secondo quanto riferito da El Gomati, al-Kikli sarebbe arrivato all’aeroporto romano di Fiumicino a bordo di un aereo privato insieme a una delegazione di alto livello, atterrando intorno alle 18 di ieri 20 marzo per dirigersi poi in ospedale. La notizia è stata ripresa e confermata anche dall’Ong Refugees in Libya. Al centro, indicato con il numero 2, il ministro ricoverato, Adel Jumaa Amer. Dietro di lui, con il braccio poggiato sulla spalla, c’è al-Kikli (numero 4).

Stupri e omicidi nelle carceri libiche: chi è al-Kikli

 Abdel Ghani al-Kikli viene ritenuto uno dei più pericolosi e spietati autori di violenze dentro e fuori i centri di detenzione della Libia da Onu, Amnesty International e dal Centro Europeo per i Diritti Umani e Costituzionali (Ecchr). Quest’ultimo ha presentato alla Corte penale internazionale una denuncia di centinaia di pagine contro di lui in cui vengono descritti oltre 500 casi di omicidi, torture, sparatorie e stupri.

primo ministro con al kiki
Al centri al-Kiki con il primo ministro Mohammed Dbeibah (foto di Amnesty International)

Al-Kikli è dal 2021 capo della milizia libica Stability Support Apparatus, secondo l’Onu “ripetutamente coinvolta in violazioni e abusi” e responsabile di “crimini contro l’umanità nelle prigioni di Ayn Zarah e Abu Salim” anche secondo il dipartimento di Stato statunitense. Non è certo che su di lui penda un mandato d’arresto della Corte penale internazionale, anche perché i nomi destinatari dei provvedimenti di cattura sono ovviamente coperti da segreto.

La prima visita per il campionato di calcio

Peraltro, non sarebbe la prima volta che al-Kikli viene in Italia: la scorsa estate sarebbe stato tra gli spettatori delle finali del Campionato di calcio libico che l’Italia ha ospitato a luglio 2024 per volontà del governo di Meloni. L’accordo era stato preso nella cornice del Piano Mattei per l’Africa nel corso della visita a Tripoli della premier e del ministro dello Sport Andrea Abodi del maggio 2024 con il primo ministro libico Abdul Hamid Mohammed Dbeibah.

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Giorgia Meloni e il ministro dello Sport Andrea Abodi a Tripoli (accanto a destra il premier libico Mohammed Dbeibah)

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