Comportamenti contrari allo stile Juve e lesivi dell’immagine
Capolinea. La storia bianconera di Massimiliano Allegri finisce qui. Restano la Coppa Italia alzata nel cielo di Roma e l’ira funesta, inconcepibile, del tecnico che spinge la società ad anticipare un addio scritto: le escandescenze cui si è lasciato andare sono ritenute inaccettabili, contrarie allo stile Juve e dannose per l’immagine del club. Era previsto l’avvicendamento con Thiago Motta nonostante il contratto fino al 2025, ma adesso la situazione è precipitata e già con Bologna e Monza non sarà in panchina. Il Giudice s’è limitato a due giornate di squalifica e 5.000 euro di multa, proprietà e dirigenza non faranno sconti. Oggi pomeriggio arriverà l’esonero, mentre i legali stanno vagliando (in mattinata sono attesi i pareri) se i comportamenti dell’Olimpico integrino gli estremi del licenziamento per giusta causa.
Contro tutto e tutti
La notte folle di Max comincia al tramonto della finale con l’Atalanta, quando una punizione non accordata diventa goccia che fa traboccare il vaso per la direzione dell’arbitro Maresca, contestata in particolare per un rigore ignorato a causa di una ginocchiata di Hien a Vlahovic. Il tecnico urla la sua rabbia in faccia al quarto uomo Mariani, rimedia un rosso sacrosanto, improvvisa uno spogliarello isterico e urla, rivolto alla tribuna: «Dov’è Rocchi?». L’agenzia LaPresse denuncia inoltre che, avviandosi al tunnel, si scaglia contro una procuratrice federale e, preso dalla concitazione, scalcia danneggiandole irrimediabilmente le luci di un set allestite per un fotoshooting. Il secondo round durante la festa sul prato quando allontana con un gesto eloquente il ds Cristiano Giuntoli che vuole complimentarsi, ricostruzione negata dal tecnico nella conferenza post partita. Il terzo nel corridoio attiguo alla sala stampa dell’Olimpico, quando si rivolge con toni durissimi, strattonandolo anche, al direttore di Tuttosport, Guido Vaciago.
Nota legale
È lo stesso giornalista a riportare le offese («Direttore di m…»), le minacce («Ti stacco le orecchie, so dove venire a prenderti») e le accuse di Max («Scrivi la verità, smettila di fare marchette con la società»): versione che ribadisce, indicando testimoni, dopo la nota dell’avvocato di Allegri, Rodella, che parla semplicemente di «un acceso alterco verbale col Direttore, dovuto alla concitazione del momento, nel corso del quale entrambi si sono vicendevolmente insultati ad alta voce. Nessuno spintone, nessuno strattone e né, tanto meno, nessuna minaccia».
Indagine
Mentre la Procura ha aperto un’indagine, la società si è scusata con Vaciago e con il suo editore, così come si è offerta di risarcire i danni a LaPresse: nessuna dichiarazione ufficiale, ma l’irritazione e il fastidio per il comportamento dell’allenatore sono profondi, lo strappo irrimediabile. Ex allenatore, in realtà: nonostante non abbia ricevuto comunicazioni e stamani si presenterà a dirigere l’allenamento, nel pomeriggio verrà esonerato.