Divergenze interne rallentano la creazione della barriera anti-droni europea

16.10.2025 12:00
Divergenze interne rallentano la creazione della barriera anti-droni europea
Divergenze interne rallentano la creazione della barriera anti-droni europea

Le divergenze politiche all’interno dell’Unione Europea stanno ritardando la realizzazione di una barriera anti-droni destinata a proteggere lo spazio aereo continentale da incursioni russe. Il progetto, concepito per intercettare i droni nelle prime fasi, si confronta con ostacoli tecnici e resistenze politiche tra i Paesi membri.

Resistenze dei grandi Stati e interesse dei piccoli

Paesi del Sud e dell’Ovest Europa ritengono che il progetto sia troppo concentrato sulla protezione del confine orientale, mentre droni russi possono minacciare tutto il continente. Germania e Francia esitano a trasferire poteri significativi alla Commissione Europea per la gestione della difesa, mentre stati più piccoli vedono vantaggi in una coordinazione centrale.

Esperienza ucraina come modello operativo

L’invasione di droni russi in Polonia il 10 settembre 2025 ha spinto Ursula von der Leyen a sottolineare la necessità di una protezione europea integrata. Il progetto può beneficiare del know-how ucraino nella rilevazione e neutralizzazione dei droni, accelerando lo sviluppo e i test sul campo dei componenti della barriera.

Integrazione nella difesa europea

La barriera anti-droni non deve essere un’iniziativa isolata: va inserita nel sistema di difesa aerea dei Paesi membri con scambio dati in tempo reale, centri di comando condivisi e protocolli standardizzati. Tale approccio rafforza la capacità operativa comune e la fiducia tra alleati, aumentando l’efficacia del sistema contro minacce ibride.

Implicazioni strategiche e industriali

Un’efficace difesa dello spazio aereo invierebbe a Mosca un segnale chiaro sulle capacità di difesa europea. Inoltre, il successo del progetto rappresenterebbe un’opportunità per le industrie europee della difesa, stimolando produzione di droni intercettori, radar, sistemi di disturbo e algoritmi di elaborazione dati, riducendo la dipendenza da fornitori esterni e favorendo l’innovazione con partner come l’Ucraina o startup tecnologiche.

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