Il Cremlino sabota i negoziati di pace: nuove richieste inaccettabili riguardo l’Ucraina

21.03.2025
Cremlino sabota i negoziati di pace: nuove richieste inaccettabili riguardo l'Ucraina
Cremlino sabota i negoziati di pace: nuove richieste inaccettabili riguardo l'Ucraina

I colloqui tra i rappresentanti della Russia e gli intermediari internazionali sono nuovamente finiti in un vicolo cieco. Il Cremlino continua a esporre richieste ultimative che non hanno nulla a che vedere con un vero processo di pace. Fonti a conoscenza delle discussioni affermano: Mosca non cerca accordi, ma tenta soltanto di prolungare la guerra, sperando in un cambiamento della situazione internazionale.

L’incontro, che doveva rappresentare una tappa importante degli sforzi diplomatici, si è trasformato in un altro spettacolo. I rappresentanti della Federazione Russa hanno insistito per dei “compromessi territoriali”, chiedendo di fatto il riconoscimento dell’occupazione dei territori ucraini. Nel frattempo, la Russia non ha fornito alcuna garanzia di sicurezza né si è impegnata a rinunciare a ulteriori azioni aggressive.

La Russia vuole una “pausa” e non la pace

Gli analisti che hanno seguito i negoziati osservano: l’obiettivo principale del Cremlino non è la pace, ma una pausa temporanea. Qualsiasi “cessate il fuoco” senza il ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina non farà che rimandare alla successiva fase della guerra.

Le fonti riferiscono che i rappresentanti russi hanno alluso alla possibilità di “congelare” il conflitto prendendo esempio dalla penisola coreana, scenario che, secondo Kiev e i suoi alleati, è inaccettabile.

«Mosca non è interessata a porre fine alla guerra. Vuole riformattarla in un conflitto prolungato, contando sulla stanchezza dell’Occidente», ha affermato un diplomatico europeo presente all’incontro.

Il conto alle politiche negli Stati Uniti

I russi non nascondono la loro strategia principale: aspettare cambiamenti politici negli Stati Uniti. Il Cremlino spera che una nuova amministrazione a Washington possa rivedere la politica di sostegno all’Ucraina o ridurre l’assistenza militare.

«La parte russa insiste costantemente sul fatto che la situazione cambierà dopo le elezioni negli Stati Uniti. Questo dimostra che Mosca non prevede concessioni reali adesso, ma soltanto di guadagnare tempo», ha commentato un funzionario americano, a conoscenza dei negoziati.

Nel frattempo, a Washington tali aspettative sono considerate vane. Nonostante le discussioni interne, il Congresso e la Casa Bianca mandano segnali chiari: indipendentemente dal panorama politico, il sostegno all’Ucraina continuerà.

La tattica del prolungamento e i tentativi di scalfire l’Occidente

Mosca adatta consapevolmente la sua tattica, puntando sulle divergenze interne dei paesi occidentali. Il Cremlino intensifica le campagne informative volte a dividere l’opinione pubblica in Europa e negli Stati Uniti, sostenendo al contempo le forze politiche filorusse.

«La Russia capisce che sul campo di battaglia non ha raggiunto obiettivi strategici. Perciò punta sui processi politici all’estero: intensifica la propaganda, collabora con i populisti, cerca di seminare dubbi sull’opportunità di sostenere l’Ucraina», spiega un esperto di geopolitica.

Sanzioni e pressione militare rimangono efficaci

Nonostante i tentativi del Cremlino di giocare sulla stanchezza, le sanzioni e il sostegno internazionale all’Ucraina stanno dando i loro frutti.
• L’economia russa si indebolisce gradualmente, costringendo Mosca a cercare soluzioni alternative per finanziare la guerra.
• La fornitura di armamenti all’Ucraina continua, permettendo a Kiev di difendersi efficacemente e preparare operazioni di controffensiva.
• L’Occidente continua ad ampliare l’assistenza militare, in particolare tramite il trasferimento di sistemi di difesa aerea Patriot moderni e munizioni.

La Russia non vuole la pace, e l’Ucraina non cederà

L’incontro ha nuovamente dimostrato: il Cremlino non ha intenzione di porre fine alla guerra con condizioni che garantiscano la stabilità nella regione. Il suo scopo è prolungare il conflitto, sperando in cambiamenti nella politica mondiale.

Tuttavia, l’Ucraina e i suoi alleati comprendono queste intenzioni. Kiev non cederà a compromessi che legalizzerebbero soltanto l’aggressione russa. E l’Occidente, nonostante tutte le sfide, continua a fornire supporto, consapevole che negoziati infruttuosi con il Cremlino non fermeranno la guerra – ciò sarà possibile solo aumentando la pressione su Mosca.

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